Una sbandata, una frenata tardiva, un automobilista disattento. Le cause di un sinistro stradale sono tante e tali che fare l’elenco, forse, avrebbe poco senso. Quel che porta all’incidente, qualunque causa sia, in fondo poco importa. Quel che è fondamentale è che, una volta accaduto, le conseguenze dello stesso non siano troppo impattanti sulla salute dei protagonisti.
Una volta superato il primo choc, l’essersi resi conto di stare bene, in fondo, è già un primo step superato. Si guarda avanti, insomma, all’insegna della successiva verifica dello stato dei mezzi coinvolti. Quando il botto riguarda una motocicletta, il timore che la stessa non possa più essere rimessa in strada aumenta. Non è rado che, accanto alla rottamazione nuda e cruda della stessa, si inserisca l’idea di affidarsi a un servizio di ritiro moto incidentate in vendita da privati.
Di cosa si sta discutendo, in soldoni? Della possibilità di dare un valore a un motociclo che, dopo l’incidente subito, per noi potrebbe semplicemente meritare l’oblio in un angolo dello scantinato, oppure la demolizione senza passare dal via. Se ci si accorge che il danno è superiore al valore residuo dell’oggetto del sinistro è evidente che portare quest’ultimo da un meccanico per sistemarlo significa fare un’azione contraria alla logica.
Al di fuori del legame affettivo che si può avere, infatti, c’è davvero poco da tenere buono in una moto che è troppo rovinata per ritornare pienamente in vita. L’opportunità di contattare chi si occupa proprio di questa nicchia di mercato, dunque, diventa l’occasione per offrire al proprietario di turno la possibilità di incassare qualcosa dalla vendita e non, invece, pagare per la rottamazione.
La seconda vita delle moto incidentate
Dal punto di vista statistico gli incidenti stradali sono in aumento. Questo si traduce immediatamente non soltanto in feriti, morti e mezzi coinvolti da buttar via, ma anche nella concreta difficoltà di chi è coinvolto nel gestire la fase successiva.
Non essere rimasti offesi, per un verso, è già un primo, fondamentale, successo. Quand’è così, infatti, mezzo problema è alle spalle. Di fronte, però, c’è la necessità di capire che futuro dare al mezzo coinvolto. Se si tratta di moto incidentate, non c’è altro pensiero che valutare nel dettaglio quale sia il valore di ciò che rimane. Fare troppi giri di parole attorno a questo concetto, l’abbiamo scritto poco sopra, serve soltanto a confondere le idee: quando la moto è troppo rovinata e i costi superano il valore c’è poco da fare, se non trovare qualcuno che accetti di acquistarla nello stato in cui è, pagandoci il relativo importo. Non ci sarà da festeggiare, è evidente, e neppure da stappare bottiglie di champagne; piuttosto che essere costretti a pagare per demolirla, però, quantomeno alla tristezza derivante dal distacco non si sommerà il fastidio di spendere soldi per chiudere per sempre la pratica.
Si tratta di riflettere all’occasione di fronte, senza fare chissà quali voli pindarici: il mezzo ormai ridotto male serve poco o nulla, se non a crearci un pensiero ulteriore da aggiungere a quelli che già abbiamo in testa. Perché ciò non avvenga, bisogna saltare a piedi pari l’ostacolo.
Una vendita, nessun pensiero successivo
Prima ancora di pensare a rilassanti vacanze estive per allontanare lo stress da noi, è importante superare le scorie di un incidente che c’è occorso provando a togliercelo dai pensieri. Il primo modo quando si parla di moto incidentate è trovare qualcuno che se ne occupi per noi.
Se siamo nella condizione di non avere altra soluzione, meglio buttare il cuore oltre l’ostacolo e contattare chi del ritiro delle moto incidentate ne ha fatto una professione. Ci toglierà dagli impicci, dandoci in cambio anche qualche euro per il disturbo.